Racotide

Racotide
Il quartiere di Racotide in una mappa di Alessandria d'Egitto durante l'epoca ellenistica
Nome originale Ra-Kedet
Cronologia
Fondazione antecedente al 332 a.C.
Fine 332-331 a.C.
Amministrazione
Territorio controllato III nomo del Basso Egitto
Localizzazione
Stato attuale Bandiera dell'Egitto Egitto
Località Alessandria d'Egitto
Coordinate 31°12′02.6″N 29°53′14″E
Cartografia
Mappa di localizzazione: Egitto
Racotide
Racotide

Racotide[1][2][3][4][5] o Rhacotis[6] (in egizio 𓂋𓏤𓂝𓀨𓏏𓊖 r-ꜥ-qd(y)t; in greco antico Ῥακῶτις, Rhakōtis), anche nota con il nome egizio Ra-Kedet, era il nome della località sulla costa settentrionale dell'Egitto che sotto Alessandro Magno sarebbe divenuta Alessandria d'Egitto. Racotide, a differenza degli altri porti del delta del Nilo, era accessibile alle imbarcazioni di grandi dimensioni ed aveva un canale che forniva acqua a sufficienza alla città.

Dopo la conquista macedone dell'Egitto, l'architetto e urbanista Dinocrate di Rodi pianificò la planimetria della nuova città, Alessandria, seguendo l'esempio dell'architettura ellenistica. Il villaggio di Racotide, un semplice porto di pescatori, divenne così uno dei quartieri della nuova metropoli ellenistica.[7]

  1. ^ Cornelio Tacito, Opera omnia. Con testo latino a fronte, Einaudi, 2003, ISBN 978-88-446-0055-6. URL consultato il 2 giugno 2021.
  2. ^ Giuseppe Maria Pugno, Trattato di cultura generale nel campo della stampa, Società Editrice Internazionale, 1964. URL consultato il 2 giugno 2021.
  3. ^ Giammartino Arconati Visconti, Diario di un viaggio in Arabia Petrea: 1865, E. Loescher, 1875. URL consultato il 2 giugno 2021.
  4. ^ Corso di geografia universale sviluppato in cento lezioni e diviso in tre grandi parti scritto da F. C. Marmocchi: 6, Batelli e Compagni, 1843. URL consultato il 2 giugno 2021.
  5. ^ Elementi di geografia ad uso delle scuole pie, Tipografia Calasanziana, 1838. URL consultato il 2 giugno 2021.
  6. ^ Nicola Turchi, Le religioni misteriosofiche del mondo antico, Libreria di Science e Lettere, 1923. URL consultato il 2 giugno 2021.
  7. ^ (FR) Michael Sabottka, Kathrin Machinek e Colin Clement, Le Serapeum d'Alexandrie – Résumé"; Institut Français d'Archéologie Orientale., su halshs.archives-ouvertes.fr. URL consultato il 2 giugno 2021.

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